Comunicato SIASO istituzione CSO
COMUNICATO STAMPA SIASO
Solo per raccontare i fatti.
Nell’aprile del 2018 viene, finalmente, istituita la figura
(abilitante) di ASO (DPCM del 09/02/2018, pubblicato in Gazzetta
Ufficiale del 06/04/2018); secondo la dirigenza ANDI però il DPCM
contiene troppe criticità.
Così viene creata la nuova figura del Collaboratore di Settore
Odontoiatrico, firmando (per renderlo legale) un accordo in seno
al CCNL degli studi professionali tra Confprofessioni, Filcams,
Fisascat e Uiltucs.
(. .. E per la verità ci si domanda il motivo per cui i sindacati
più rappresentativi hanno firmato un accordo che crea un
lavoratore senza formazione specifica, pagato quel tanto che
basta, senza pensare alla ricaduta sulla salute del cittadino
paziente).
Il Sindacato Italiano degli Assistenti di Studio Odontoiatrico
ritiene lesiva e pericolosa questa iniziativa e pubblica su
Odontoiatria33 un comunicato stampa nel quale esprime le
perplessità per la nascita di questo nuovo lavoratore che non ha
una formazione riconosciuta a livello statale e non è ben chiaro
quali compiti reali possa avere, considerato che oggi vi è la
presenza della figura dell’ASO disciplinata a livello statale.
In questo comunicato stampa fa presente che, tenuto conto
dell’evoluzione della disciplina in ambito sanitario, si profila
un rischio di possibile applicazione dell’art. 348 cp.
L’Andi in data 28/12/2018 diffida il SIASO Confsal dal porre anche
solo il “dubbio” che possa sussistere l’applicazione del 348 e
chiede un risarcimento per danni all’immagine di 200.00 mila euro,
oltre alla rettifica di quanto è stato scritto sul comunicato
stampa.
Sembra, a chi scrive, che Andi voglia fermare l’azione
di SIASO Confsal, senza affrontare un dibattito aperto
sull’evoluzione delle professioni e sulle norme alle stesse
applicabili.
Questo non pare -a chi scrive- un comportamento corretto da parte
del sindacato datoriale più rappresentativo: anziché infatti
spiegarci perché hanno pensato di istituire una nuova figura,
quali spazi pensano di farle ricoprire (che ovviamente non
sconfinino in quello dell’ASO) e aprire quindi un dibattito
trasparente e concreto sulle problematiche effettive della
categoria, preferisce mandare diffide e chiedere danni.
Ci chiediamo inoltre cosa pensa ANDI dell’ipotesi in cui un
CSO eserciti le prerogative proprie di chi - come l’ASO -ha oggi
competenze proprie previste da una specifica abilitazione e
come verrà sanzionata tale ipotesi, da chi e chi tutelerà l’ASO.
Ci sentivamo di raccontare ai lettori quanto sta succedendo e di
rassicurare tutti, soprattutto Andi, che il
SIASO Confsal continuerà a parlare e a difendere la professione e
la dignità degli ASO di tutta Italia anche nei fori competenti.
Il direttivo Nazionale SIASO CONFSAL